Matteo Berrettini da record: la frase di Djokovic che ha infiammato i tifosi

Matteo Berrettini è il miglior italiano, e uno dei migliori giocatori di sempre, sull’erba. Novak Djokovic ha dimostrato di apprezzarlo

Matteo Berrettini, il terzo italiano con più tornei vinti dal 1968 ad oggi, adora i film di Quentin Tarantino. Gli piace soprattutto Vincent Vega, il personaggio interpretato da John Travolta in Pulp Fiction. Si riconosce in quella sua costante tensione fra il desiderio di fare una stupidaggine e la consapevolezza di non poterselo permettere.

Matteo Berrettini da record: la frase di Djokovic che ha infiammato i tifosi
Matteo Berrettini da record: la frase di Djokovic che ha infiammato i tifosi (Lapresse)

In campo, l’atteggiamento di Berrettini sembra confermare questa combinazione irresistibile di divertimento e applicazione. E’ serio ma non serioso, e funziona. Sull’erba, poi, il numero 1 d’Italia è tra i migliori giocatori in attività. Se guardiamo alla percentuale di partite vinte su questa superficie, solo Roger Federer (87%), Novak Djokovic (85%) e Andy Murray (83%) vantano più successi sull’erba.

Anche per questo, Berrettini si candida al ruolo di favorito, secondo solo a Novak Djokovic, a Wimbledon, il torneo più prestigioso del mondo. L’anno scorso si è fermato in finale, primo italiano ad arrivare a giocarsi il titolo ai Championships, battuto proprio da Nole, allora numero 1 del mondo.

Il famoso coach Patrick Mouratoglou ha spiegato in un video sui suoi profili social perché nessun avversario vorrebbe incontrare Berrettini sull’erba. “Primo ha un gran servizio potente e molto preciso – ha detto -. Poi il suo diritto è tra i migliori del circuito, e con un’arma così riesce a mantenere corti gli scambi. Terzo, ha sviluppato uno slice di rovescio ottimo sull’erba per attaccare poi con il diritto”.

Berrettini, “Martello” italiano: il complimento di Djokovic

Berrettini, "Martello" italiano: il complimento di Djokovic
Berrettini, “Martello” italiano: il complimento di Djokovic (Lapresse)

Il servizio si è rivelato la sua arma in più sull’erba negli ultimi anni. Ad esempio nel 2019, quando vinse il suo primo titolo su questa superficie a Stoccarda. Ci riuscì infatti senza mai perdere la battuta in tutto il torneo.

Forte di una media di quasi 14 ace a partita, Berrettini sta giustificando in pieno il soprannome di “Hammer”, “Martello”. Il miglior specialista azzurro dell’erba, che ha superato le trenta vittorie nel circuito maggiore sulla superficie più antica e nobile del gioco, si è guadagnato l’ammirazione di Djokovic.

Il serbo, allora numero 1 del mondo, l’ha battuto l’anno scorso al Roland Garros, in finale a Wimbledon e allo US Open. Alla vigilia di quest’ultima sfida, parlò di Matteo Berrettini come del giocatore moderno più vicino a Juan Martin Del Potro, campione argentino che vinse il titolo a Flushing Meadows nel 2009.

“Probabilmente è il giocatore che serve e colpisce di diritto più forte di tutti. Il suo schema servizio-diritto è letale – ha detto -. Senza dubbio è un top player e quando è in giornata con la prima di servizio è davvero dura batterlo, su qualunque superficie”.

Impostazioni privacy