Medvedev batte Sinner, ma gli manca “qualcosa”: ci avete fatto caso?

Medvedev ha sconfitto Sinner in finale aggiudicandosi così il Masters 1000 di Miami, ma c’è un “dettaglio” che non è passato inosservato

Jannik Sinner non ce l’ha fatta. In finale ha vinto Daniil Medvedev. Il russo, a Miami, ha conquistato il suo quinto Masters 1000 della carriera. L’azzurro ha pagato le fatiche del match di tre ore con Alcaraz e i suoi limiti fisici sono stati riportati a galla da un Medvedev che semplicemente ne aveva più di lui.

Daniil Medvedev, il dettaglio non è sfuggito agli spettatori
Medvedev, un dettaglio lo differenzia dalla maggior parte dei suoi colleghi (Tennispress.it – LaPresse)

Un altro fattore del match è stato il gioco del russo, quasi sempre pronto in risposta e più efficace dell’altoatesino negli scambi lunghi. Per Jannik, Daniil si conferma ancora una volta un avversario insormontabile (i precedenti sono tutti in favore dell’ex numero uno), ma stavolta non tutto il male viene per nuocere: grazie all’ottimo percorso in Florida, Sinner ha guadagnato 420 punti e ora si gode il ritorno in top 10 (in nona posizione).

Medvedev, dal canto suo, ha dimostrato di essere in un eccezionale stato di forma prendendosi non solo la vittoria del quarto titolo stagionale dopo Rotterdam, Doha e Dubai, ma anche la quarta posizione della classifica che gli consente di riportarsi a ridosso dei primi tre. Ma ai più attenti non sarà sfuggito un dettaglio riemerso in occasione del successo sull’italiano.

Medvedev, il “dettaglio” non è passato inosservato

In particolare, nelle varie grafiche comparse sullo schermo della tv durante il match, si è visto chiaramente l’assenza della bandiera del suo Paese di fianco al nome di Medvedev. E lo stesso vale anche nelle varie classifiche e statistiche che si possono trovare sul sito ufficiale dell’Atp Tour.

Ranking Atp, Medvedev senza bandiera russa
Medvedev, la decisione riguarda anche Rublev (Tennispress.it – Atptour.com)

Per alcuni forse non sarà un mistero, per altri, invece, potrebbe esserlo. Dunque, per fare chiarezza, la mancanza del riferimento alla sua nazionalità è dovuta al conflitto in Ucraina.

Il tennis, così come tutto lo sport, condanna aspramente la guerra iniziata lo scorso febbraio dalla Russia. Mentre nel calcio e in altri sport sono vietate le competizioni internazionali alle squadre russe, ai tennisti è ancora consentito partecipare al tour mondiale, purché lo facciano “senza bandiera”. Lo stesso vale anche per gli atleti bielorussi.

Peraltro, la decisione di Atp e Wta di ammettere giocatori russi ai vari tornei della stagione è motivo di discussione tra organizzatori e stessi tennisti. In molti hanno criticato questa scelta chiedendone la sospensione finché ci sarà il conflitto.

Tuttavia, per il momento, la direzione intrapresa è ben altra tanto che, dopo averne vietato la partecipazione nell’edizione scorsa, Wimbledon, da quest’anno, riaccoglierà gli atleti russi e bielorussi ai Championship ’23.  Non senza polemiche tra favorevoli e contrari al provvedimento.

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