Roger Federer, è stato un momento unico: il video è imperdibile

Ospite di un evento ufficiale di uno dei suoi sponsor, Roger Federer è stato abbracciato a Tokyo da una folla impressionante e caldissima

Tanta, ma tanta, tanta gente. Tutta quella che poteva l’Ariake Coliseum di Tokyo che ha ospitato una delle prime uscite ufficiali di Roger Federer dopo il ritiro del fuoriclasse.

Roger Federer Tokyo Tennis Press 221123
Roger Federer a Tokyo (UNIQLO Press Media)

A volerlo i manager della UNIQLO che hanno organizzato un evento straordinario, senza badare a spese. Il marchio, uno dei più generosi nei confronti del campione svizzero, ha organizzato una intera giornata dedicata a Roger Federer che ha incontrato i fan. Roger si è esibito in qualche palleggio con i ragazzi delle Academy dedicando grande attenzione in particolare ai ragazzi della federazione dei tennisti diversamente abili.

Roger Federer a Tokyo

Un Federer sorridente, disteso e rilassato che si è divertito molto in campo e fuori. Firmando e lanciando palline autografate tra il pubblico. Federer ha presenziato ad alcuni eventi media. Ma uno dei momenti più divertenti è stato quello in cui ha dovuto rispondere alle domande di alcuni ragazzi.

Domande semplici, cui Roger ha risposto con la consueta umanità: “Mi chiedete qual è la cosa più difficile di giocare a tennis. Ora vi posso dire che è l’aspetto mentale. Reggere a questi livelli per così tanti anni è davvero difficile. Ogni tanto bisogna staccare, fare altro e riposare fisico e testa. Il tennis può essere uno sport massacrante: per il corpo almeno quanto per la testa. Non siamo macchine…”

Il futuro e la famiglia

Gli chiedono cosa farà adesso: “Non penso a fare sport – ha detto ridendo – non so nemmeno che altro sport potrei fare anche se le ginocchia stanno meglio. Ora voglio viaggiare. Voglio portare i miei figli in Africa per una lunga vacanza che sia finalmente anche completamente rilassante”.

Anche a Tokyo con lui l’inseparabile moglie Mirka con le loro due coppie di gemelli. Tutti festeggiatissimi: “Allenare? No… non ora, non subito. Se qualche giovane giocatore svizzero avrà bisogno di qualche consiglio mi farà piacere ma ora voglio vedere crescere i miei figli. Stanno andando a scuola. La priorità sono loro”.

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