Nadal, la decisione che ha cambiato tutto: per Rafa è stata la svolta

Tra le cose di cui va più orgoglioso, Nadal ha spesso menzionato una scelta che potrebbe aver fatto la differenza nei suoi successi.

Nella costruzione di un campione, lo si dice spesso, ogni dettaglio può incidere enormemente. Un discorso che vale in ogni momento, anche quando in età da veterano si modifica la propria programmazione. Soprattutto, però, sono importanti le decisioni prese ad inizio carriera, per le quali è importante circondarsi delle persone giuste.

Nadal, la decisione che ha cambiato tutto: per Rafa è stata la svolta
Nadal, la decisione che ha cambiato tutto: per Rafa è stata la svolta (Ansa)

Un punto, quest’ultimo, sul quale Rafael Nadal ha detto la sua più volte, mostrando la propria gratitudine per tutto quello che il suo allenatore e zio, Toni, ha fatto per lui all’inizio. La famiglia, effettivamente, per il maiorchino ha significato e continua a significare moltissimo: nel suo angolo, da sempre, ci sono le stesse persone, che spesso lo seguono in gruppo.

In questo senso, Nadal ha detto che la svolta nella sua carriera è arrivata sin da giovanissimo, con una scelta abbastanza insolita, dato il suo contesto di partenza, ma del quale valore sia la testimonianza anche oggi che ha cominciato a guardare al futuro, con la sua Rafa Nadal Academy.

Nadal racconta il momento chiave: “È stata la decisione più importante”

Nadal racconta il momento chiave: "È stata la decisione più importante"
Nadal racconta il momento chiave: “È stata la decisione più importante” (Ansa)

L’inizio di carriera, per l’attuale numero 2 del mondo, non è stato affatto semplice. E come spesso ha raccontato, dopo aver scoperto della malformazione al piede che ancora oggi lo tormenta, è stato costretto a pensare al ritiro. Con il proprio team, però, ha fatto di tutto per trovare una soluzione che potesse, come poi è accaduto, garantirgli un futuro da campione.

Non solo la scelta di continuare nonostante tutto, però, è stata la chiave dei suoi successi. Perché a differenza di molti altri illustri colleghi, Nadal ha preso anche una strada impopolare per quanto riguarda i suoi allenamenti e la sua preparazione: è rimasto sempre a Manacor, senza mai cambiare residenza e tornandovi in ogni periodo di pausa tra una tournée e l’altra.

Restare a Manacor è stata la decisione più importante che abbia mai preso, la più soddisfacente della mia carriera”, ha rivelato. “Già da giovanissimo, ho avuto l’opportunità di trasferirmi ad un centro di altissima qualità a Sant Cugat, a Barcellona, in maniera del tutto gratuita. Ma decisi di rimanere a casa, allenarmi con mio zio, restare con i miei familiari”.

Alla sua terra, non a caso, il maiorchino è legatissimo. Frequenta gli stessi amici di sempre, ha raccontato. E per allontanarsi il meno possibile da casa ha stabilito lì anche la sua accademia, di cui oggi lo zio Toni è direttore. Con la sua gente, poi, il rapporto è davvero straordinario: nel 2018, ad esempio, tutti ricordano le immagini di Nadal impegnato a pulire le strade dopo l’alluvione a Maiorca. Un episodio dopo il quale ha donato anche un milione di euro ed ha offerto un tetto a chi in quel periodo non lo aveva.

Davanti a tutto questo, sembra scontato ma non lo è, anche il lato economico passa in secondo piano: “Quando sono diventato professionista, molti mi consigliarono di trasferirmi in altri posti per questioni fiscali. Il regime fiscale spagnolo, infatti, per gli sportivi impone tasse molto alte. Ma decisi consapevolmente di restare. Se fossi andato all’estero, avrei guadagnato molto di più, ma sono certo che la mia carriera sarebbe stata diversa.

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