Il momento d’oro di Jannik Sinner non è confermato solo dal campo: nessuno era mai riuscito a fare così tanto nel tennis italiano
Un boato, autentico e ampiamente previsto. Non poteva essere altrimenti all’ingresso di Jannik Sinner nell’arena del Pala Alpitour di Torino per il debutto alle Nitto ATP Finals. Poi è arrivata anche la prima vittoria contro Tsitsipas e il ghiaccio si è rotto definitivamente.
Ma diciamolo sinceramente, fa bene anche al mondo del tennis italiano e agli organizzatori torinesi. Perché nei primi due anni del Masters in Italia lo spettacolo non è mancato, ma erano mancati gli azzurri. Nel 2021 Matteo Berrettini si era fatto male subito e Sinner, entrato in corsa, aveva fatto il suo vincendo anche un match.
Poi però tutti si erano dovuti ‘accontentare’ di tifare per Djokovic, Nadal o altri protagonisti . Tutto bello, ma non come lo è avere un idolo di casa in campo e la differenza si sta vedendo adesso, con un bagno di folla che ha circondato i campioni fin dal loro arrivo in città.
Su tutti il 22enne altoatesino che ha raccolto consensi e prodotto entusiasmo nel pubblico locale e tra gli appassionati arrivati da tutto il mondo. Non sappiamo ancora come andrà a finire, ma intanto la sua missione è già stata compiuta ed è un punto in più a favore di Torino.
Perché il contratto per l’organizzazione delle Finals scadrà nel 2025. Ma insieme alla FITP, l’Italia ha già in programma di chiedere un prolungamento anche per i 5 anni successivi. E avere un biglietto da visita come Sinner potrebbe essere decisivo.
Tutti i numeri che certificano il boom di Sinner: non era mai successo
Intanto però lui pensa solo al campo, con una stagione che lo ha portato a diventare numero 4 del mondo e ha anche ampliato il suo conto in banca. Grazie alle vittoria negli ultimi due tornei di Pechino e Vienna, battendo sempre Medvedev, l’azzurro solo dal campo ha portato a casa quasi 6 milioni di dollari, quindi più di 5 milioni di euro.
Ma la stagione non è ancora finita, perché le Finals di Torino mettono sul piatto altre cifre importanti. Se dovesse finire primo nel suo girone sarebbero altri 390mila dollari (quindi circa 350mila euro). E se domenica prossima dovesse alzare la coppa, 2,2 milioni sempre di dollari.
Non sono ancora le cifre di Djokovic, ma si sta avvicinando almeno a quelle di Carlitos Alcaraz, che oggi ma anche un domani sarà il primo dei suoi avversari. La parte più importante arriva dall’abbigliamento, grazie al contratto con Nike (stesso fornitore tecnico dello spagnolo): 150 milioni di dollari in dieci anni, con reciproca soddisfazione.
Poi però c’è tutto il resto a partire da un altro noto marchio di moda come Gucci. In campo porta quel borsone e quello della Head che è il suo sponsor tecnico per il materiale. Restando in Italia al suo fianco ci sono tra gli altri anche Lavazza e Technogym, Fastweb e Parmigiano Reggiano, Intesa Sanpaolo e Alfa Romeo, più Rolex che è da sempre vicina al mondo del tennis e del golf.
In tutto una ventina di milioni che aggiunti ai conti del solo campo significano boom vero. In un paio di anni Jannik è cresciuto, in tutti i sensi.
