Un ritiro illustre scuote il mondo del calcio: decisione definitiva e senza ripensamenti. Nulla sarà come prima
Nessun rimpianto, ma solo i pianti di chi l’ha seguita per molti anni in campo e adesso non potrà più farlo. Il mondo del calcio è sotto choc per un ritiro clamoroso ma inevitabile e niente nei prossimi mesi sarà uguale, per quello che ha rappresentato in campo come fuori.
Megan Rapinoe a 38 anni ha detto basta e ha scelto una partita della nazionale statunitense, quella che è stata la sua casa per molti anni. La storia dirà che tutto è finito a Chicago, nella partita vinta da lei e dalle compagne 2-0 sul Sudafrica, terminata 2-0. La storica capitana a stelle e strisce è uscita al 9′ del secondo tempo, mettendo così fine ad una carriera che con quella maglia è durata ben 17 anni con 203 partite e 63 gol.
In realtà ci sarà ancora un’occasione per vederla in campo, l’ultimo match con la sua squadra di club il prossimo 6 ottobre. Le OL Reign, il suo gruppo di oggi anche se in realtà nella lunga carriera in campo ha vestito sette maglie diverse. Alcune negli Stati Uniti, tra Seattle e Chicago, e altre in giro per il mondo come a Sidney ma anche a Lione giocando la Champions League.
Presenze che le hanno permesso di vincere molto. Il titolo di giocatrice dell’anno Fifa nel 2019, ma anche la Coppa del Mondo con gli Stati Uniti nel 2015 e nel 2019 mentre lo scorso agosto è stata eliminata dalla Svezia negli ottavi. Suo anche il torneo olimpico con le americane ai Giochi di Londra nel 2012.
Mondo del calcio sotto choc, Megan Rapinoe sta cominciando una nuova carriera
Anche se il calcio è stata una parte fondamentale della sua vita, circoscrivere Megan Rapinoe solo al campo è praticamente impossibile. Nel mondo molti infatti la conoscono non per quello che ha fatto in campo, ma per quanto ha rappresentato fuori.
Nel mondo del calcio, attaccante, nella quotidianità pure. Da sempre è in prima linea in favore dei diritti LGBT+. Ancora di più da quando nel 2012 decise di uscire allo scoperto con il suo coming out nel 2012, primo passo per una nuova vita senza più nessuna remora.
Nel 2019 il presidente Donald Trump decise di ricevere le ragazze che avevano appena vinto la Coppa del Mondo di calcio insieme allo staff tecnico. Lei però rifiutò categoricamente spiegando che non voleva stare con una persona che aveva idea così diverse dalle sue e non lottava per gli stessi diritti.
“So di essere una giocatrice amata – ha detto dopo l’addio alla Nazionale – e so che ho fatto molto per il gioco. Ma sentire e vedere questo riconoscimento da parte delle mie compagne di squadra, del nostro staff e certamente dei tifosi è stato davvero speciale”.
Per lei sembra già pronta un’altra carriera, probabilmente nel mondo della politica. Intanto avrà più tempo da dedicare alla sua compagna, conosciuta alle Olimpiadi di Rio 2016. Un’altra pluricampionessa come Sue Bird, stella della nazionale statunitense di basket (5 ori olimpici e 4 mondiali).
