Episodio da brividi durante un match dello Us Open. E’ accaduto tutto in diretta. Tifosi senza parole.
La sfida tutta russa degli US Open tra Daniil Medvedev e Andrey Rublev ha subito momenti di grande tensione. Il primo ha avuto la meglio sul connazionale con un secco 3-0, ma la sfida ha suscitato non poche polemiche per il clima meteorologico presente all’Arthur Ashe Stadium di New York.
La temperatura, infatti, ha raggiunto i 34°C con un’umidità elevatissima. Giocare sotto il sole in queste condizioni, soprattutto sul cemento, è quasi proibitivo. L’umidità all’interno dell’impianto era superiore al 50%, il che rendeva la temperatura percepita ancora più alta. Ne ha risentito il pubblico presente, possiamo solo immaginare quanto ne abbiano sofferto i due atleti russi.
Per provare a risolvere il problema, gli organizzatori hanno parzialmente chiuso il tetto retrattile dell’Arthur Ashe Stadium con la speranza di dare un po’ di ombra ai giocatori e agli spettatori. Ovviamente, però, è servito davvero a poco.
L’allarme di Daniil Medvedev
I problemi per il tennista di Mosca sono iniziati nel secondo set, quando ha chiesto assistenza medica all’arbitro diverse volte, toccandosi il petto per indicare che stesse facendo molta fatica a respirare a causa dell’elevatissima temperatura. Così, Medvedev è stato costretto a usare un inalatore, che però ha risolto il problema solo fino al terzo game del terzo set, quando ha nuovamente accusato il colpo.
Poco dopo, Medvedev non ha più resistito e, rivolgendosi alla telecamera, ha detto parole a dir poco sconcertanti: “Un giocatore morirà e loro lo vedranno“. Parole chiare, fin troppo. Il russo ha messo in guardia tutti sui pericoli che i tennisti corrono giocando in queste condizioni. Le polemiche non sono mancate subito dopo e non mancheranno ancora, ma il messaggio è evidente e l’atleta si riferiva agli organizzatori del torneo.
Durante la partita, per fortuna, non è successo nulla. Il match si è concluso e Medvedev, come già accennato, ha anche vinto nettamente. Tuttavia, le sue parole non possono passare inosservate o in secondo piano. Spesso i tennisti lamentano di dover giocare in condizioni spesso estreme, soprattutto in Australia e negli Usa. Recentemente un’altra conferma è arrivata nel corso della finale del Masters di Cincinnati tra Alcaraz e Djokovic, con quest’ultimo quasi messo ko da un colpo di calore durante il primo set.