Prima fuoriclasse unico, poi imprenditore di successo. Tutto questo e molto di più è Michael ‘Air’ Jordan, il cestista che ha fatto la storia del basket made in USA
E’ considerato, secondo tutti i sondaggi commissionati dalle maggiori riviste di sport made in USA, il più grande atleta di tutti i tempi degli Stati Uniti d’America. E nessuno ha mai pensato di mettere in discussione l’esito di queste molteplici consultazioni popolari.
Chi del resto ha la forza di dubitare del ruolo che Michael ‘Air’ Jordan ha avuto e ha tutt’ora per tutto lo sport americano, simbolo vivente ed eterno del basket NBA, modello da seguire per almeno due generazioni di appassionati di sport in tutto il mondo. MJ è semplicemente il più grande di sempre.
Tutti i numeri, i record inanellati nel corso della sua ineguagliabile carriera raccontano molto più di tanti articoli ed elogi che gli sono stati rivolti in tanti anni. La sua canottiera rossa numero 23, quella indossata per oltre un decennio con cui ha trascinato i Chicago Bulls alla conquista di sei titoli NBA, è ormai un autentico cimelio per cultori e appassionati.
I leggendari modelli delle sue Nike, quelle personalizzate, sono stati venduti a milioni in ogni angolo del pianeta. Michael Jordan è stato molto più di un atleta, di un qualsiasi grande campione. E anche una volta appesi gli scarpini al chiodo, il fuoriclasse più importante di sempre ha continuato a fare proseliti e a brillare di luce propria.
Michael Jordan imprenditore top: guadagni super grazie a una cessione da record
E soprattutto l’ex stella dei Chicago Bulls ha dimostrato di avere un fiuto per gli affari proprio dei grandi investitori. Nel 2010 Jordan acquisì la maggioranza delle azioni di una delle franchigie dell’NBA, gli Charlotte Hornets alla cifra di 275 milioni di dollari. A distanza di tredici anni MJ ha ceduto quella quota per oltre 2 miliardi, per un guadagno netto di circa un miliardo e ottocento milioni di dollari.
Il paradosso più evidente in questa vicenda è come il valore economico della franchigia sia schizzato alle stelle nonostante i pessimi risultati sportivi ottenuti in questi ultimi tredici anni.
Durante l’era Jordan infatti gli Charlotte Hornets non solo non hanno mai vinto una serie nei playoff (con due partecipazioni agli spareggi), ma non hanno mai concluso la regular season più in alto del sesto posto nella Eastern Conference. Infine hanno collezionato la quinta percentuale peggiore di vittorie in NBA. Che dire, Michael ci sa fare anche lontano dal canestro.
