Djokovic non vede l’ora: è stato il momento più bello della carriera

Novak Djokovic non vede l’ora: il tennista serbo ha grande voglia di ripetere l’esperienza più bella della sua carriera

E’ un Novak Djokovic in pausa quello che assiste da lontano al secondo Masters 1000 americano. Non ha potuto partecipare ad Indian Wells, ha dovuto rinunciare anche a Miami a causa della mancata vaccinazione al Covid.

Novak Djokovic, il campione vuole tornarci
Novak Djokovic, è stato il momento più bello della sua carriera – Tennispress.it

Una difficoltà che il tennista serbo si porta dietro dallo scorso anno e che complica i suoi programmi professionali. Dovesse essere confermata l’attuale normativa, Djokovic dovrebbe saltare anche gli Us Open per il secondo anno consecutivo. Un’eventualità alla quale l’ex numero 1 al mondo non vuole neanche pensare, fiducioso di poter rientrare negli Stati Uniti dopo l’estate per uno degli Slam a cui è maggiormente legato. Un passaggio fondamentale anche per continuare ad ambire al numero 1 al mondo, attualmente ad appannaggio di Alcaraz.

Lo spagnolo si è ripreso il trono vincendo ad Indian Wells e si è preso i complimenti di Djokovic che in un’intervista alla CNN ha affermato: “Alcaraz merita senza dubbio di essere il numero uno. E’ stato un peccato non poter giocare due tornei che amo come Indian Wells  e Miami, ma sapevo che c’era questa possibilità“. Una possibilità che è allargata anche al Major americano (“il torneo americano più importante per me” dice Djokovic) con il serbo che mostra tutta la sua frenesia: non vede l’ora.

Djokovic e gli Us Open: “Il più bel momento”

C’è infatti proprio lo Slam a stelle e strisce tra i suoi ricordi più belli in carriera e Djokovic lo spiega nel corso dell’intervista. Una chiacchierata nella quale mostra di non aver alcun tipo di rimpianto per la sua scelta sul vaccino e si dice ben ancorato al presente, con la speranza però che lo stato attuale delle cose cambi.

Djokovic e Medvedev si abbracciano
Djokovic e Medvedev alla finale dell’Us Open 2021 – Tennispress.it

Da questo punto di vista la sua fiducia è alta: “Non è una scelta che dipende da me, ma sono fiducioso – le sue parole alla CNN – . Se sarò ammesso a giocare dipende dai piani alti del Governo. Gli Slam, arrivati a questo punto della mia carriera, sono i tornei a cui punto di più e che vorrei giocare“. Gli Us Open in particolare perché a questo torneo è legato uno dei ricordi più belli della sua carriera.

Vorrei esserci perché ho bei ricordi – confessa Djokovic. Anzi, nella finale del 2021 persa con Medvedev ho avuto uno dei momenti più belli con il pubblico di New York. Ho avvertito il loro supporto e vorrei che si ricreasse quella connessione. Non vedo l’ora“. Bisognerà però attendere i prossimi mesi per capire se ci sarà, come dubbi ci sono anche sulla presenza di Nadal. Proprio di Nadal e Federer ha parlato in conclusione Djokovic spiegando che la loro presenza lo ha reso più forte. “Il mio gioco è migliorato attraverso le partite giocate contro di loro – racconta – soprattutto quelle perse, alcune molto importanti. Ero infastidito a volte dal far parte di quell’era“.

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