Nicola Pietrangeli ha le idee chiare su chi sia il più forte tra Sinner, Berrettini e Musetti. Il verdetto è inequivocabile.
Per alcuni è un buon momento, per altri decisamente meno. La situazione del tennis italiano attuale sorride, in parte, a Jannik Sinner, che in questi primi mesi del 2023 si è ben comportato ad ogni appuntamento.
Il livello raggiunto dal 21enne di San Candido gli permette di giocarsela alla pari con quasi tutti i migliori giocatori del circuito e adesso l’obiettivo è migliorarsi ancora per poter ambire alle primissime posizioni della classifica. Momento molto diverso, invece, per gli altri due azzurri di punta del nostro movimento, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.
Il primo è reduce da un periodo negativo nel quale non è riuscito a ripagare tutte le aspettative che ci sono su di lui. Lo stesso si può dire anche del toscano, che fino ad ora ha vinto soltanto un match su sei disputati. Una brutta delusione soprattutto se considerato che appena l’anno scorso attraversava la sua miglior stagione da quando è diventato professionista con i titoli di Amburgo e Napoli.
Insomma, una vera e propria crisi per i due azzurri che ora non possono fare altro che sperare di invertire il trend quanto prima per ribaltare le sorti di una stagione iniziata con il piede sbagliato.
Nicola Pietrangeli “incorona” Sinner: lo è davvero
Della situazione dei top 3 azzurri ne ha parlato Nicola Pietrangeli in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha tenuto innanzitutto a fare una precisazione. “Quando parlo dei giocatori di oggi molto spesso tutto viene interpretato come una critica ma io non intendo criticare nessuno – ha dichiarato –. Il mio messaggio vuole essere: siate consapevoli della vostra fortuna perché giocate per guadagnare milioni“.
Dopo questa premessa, si è sbilanciato facendo il nome di chi tra i tre italiani è il più forte: “In generale, fra gli italiani il più forte secondo me è Sinner, mentre Musetti è quello che gioca meglio“. Su Berrettini, invece, ha detto: “Questo calo di Matteo spero sia una cosa momentanea perché ha tutto per essere fra i primi al mondo, anche se forse ha dei problemi fisici, ma le mie non vogliono essere critiche. Si tratta di consigli“.
Dopodiché, l’intervista si è spostata più su un argomento generale, e cioè cosa rende un giocatore un vero campione. “Campioni si nasce, credo fortemente nel destino – le parole di Pietrangeli –. Se due persone intraprendono lo stesso percorso, lavorano allo stesso modo e poi uno dei due emerge in un modo particolare, allora significa che era tutto già scritto“. E alla domanda se Sinner sia davvero un campione, il due volte vincitore al Roland Garros non ha avuto dubbi: “Sì“.
