Netflix, c’è una serie da non perdere: vi conquisterà tra entusiasmo e … crisi di nervi

Una nuova serie di Netflix sta riscuotendo un ottimo riscontro ed è già pronta un’altra stagione 

Di fronte a telecamere che indagano in profondità, e come nel caso dei primi episodi dedicati a Nick Kyrgios in modo estremamente approfondito, anche tra le debolezze emotive del tennista australiano, ci si può interrogare se tanta ricerca sia legittima o meno.

Netflix tennis vedremo ancora
Logo Netflix – tennispress.it

Ma a quanto pare i dati d’ascolto delle prime puntate irradiate su Netflix stanno dando ragione ai produttori che hanno deciso di puntare molto su un format-verità che indaga ben al di là del campo di gioco e di allenamento nelle vite dei tennisti.

Certo, la figura di Nick Kyrgios, cui la serie ha dedicato ampi approfondimenti proprio durante l’Australian Open, si presta perfettamente agli scopi editoriali della produzione. Ma a quanto pare anche gli altri tennisti che nelle prossime puntate saranno al centro dell’attenzione hanno dimostrato di apprezzare il taglio estremamente diretto di immagini, interviste e reportage.

Nuovi episodi in onda

Le telecamere di Break Point a Indian Wells, uno dei primi grandi appuntamenti stagionali inserito nel calendario dei Masters 1000, saranno particolarmente concentrate su Casper Ruud, Felix Auger Aliassime e Taylor Fritz i cui episodi stanno andando in onda in questi giorni.

Il tentativo, ancora una volta, è quello di indagare nel dietro le quinte delle partite e degli allenamenti, cercando di fare luce soprattutto sulla profonda pressione che circonda il mondo del tennis professionistico.

Tra i primi a sorprendersi del successo dello show ci sono proprio i tennisti: “Ero bello tranquillo reduce dal mio allenamento e stavo facendo qualche acquisto in un supermercato – ha rivelato Casper Ruudquando all’improvviso sono stato avvicinato da una signora che mi ha fatto i complimenti perché mi aveva visto la sera prima a Break Point… è stata la prima volta che qualcuno mi riconosceva non per via delle mie stazioni sul campo ma per uno show televisivo che mi mostrava come essere umano”.  

Break Point e le liti di Casper Ruud

La puntata di Break Point cui Casper Ruud faceva riferimento ospitava anche alcune immagini relative alla stagione dello scorso anno. Una in particolare quando a Parigi il norvegese si era messo a litigare con alcuni steward del Roland Garros che avevano interrotto il suo allenamento per via di un acquazzone. “É il regolamento…” dicevano gli steward invitandolo a uscire dal campo. Ma Ruud non voleva saperne di finire l’allenamento e ha alzato la voce. Tutto ripreso dalle telecamere a vantaggio del documentario.

A distanza di mesi, dopo che il reality tennistico ha svelato l’accaduto, Casper Ruud si è dovuto spiegare: “Non mi capita spesso di arrabbiarmi e di alzare la voce ma a volte i regolamenti sono troppo rigidi. Per noi è fondamentale mantenere il ritmo dell’allenamento e riscaldarsi come si deve, pioggia o non pioggia. Non so se la cosa sia stata giusta o no. MI sono dimenticato completamente della presenza delle troupe di Netflix che ha ripreso tutto. Ma se devo essere sincero può essere positivo. É un dettaglio reale e verosimile di quelle che sono le nostre vite”.

Casper Ruud 230309 Tennis Press
Un intenso primo piano del norvegese Casper Ruud – Tennis Press

I tennisti nell’intimità

Anche il canadese Auger-Aliassime considera la novità assolutamente positiva, per lui come tennista e per lo sport in genere: “Andando a cena o al supermercato, sempre più persone riconoscono me e altri giocatori e ci dicono di avere visto il nostro episodio, di averlo apprezzato. E scopriamo che spesso sono persone che non hanno mai visto una partita di tennis”.

Casper Ruud dopo avere visto il suo episodio ammette di avere negato alcune autorizzazioni: “Non ho voluto che le troupe avessero accesso a cose troppo personali – ha detto – la mia camera d’albergo è sempre un campo di battaglia. Far parlare la mia ragazza Maria davanti alla telecamera ci ha messo un po’ a disagio quindi su alcune cose abbiamo detto no. Ma ripensandoci è qualcosa di assolutamente positivo…”

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