Berrettini, Murray lo mette in guardia: stavolta potrebbe essere diverso

Berrettini contro Murray è uno dei match più attesi del primo turno degli Australian Open: il tennista britannico avvisa l’italiano

Sarà uno dei match più combattuti del primo turno degli Australian Open. Da testa di serie numero 13 Matteo Berrettini non è stato certo fortunato nel sorteggio.

Berrettini
Berrettini – Tennispress.it

Il tabellone, infatti, gli ha messo davanti Andy Murray, ex numero 1 al mondo e in ripresa dopo il problema all’anca che lo ha costretto a due interventi chirurgici e a stare lontano dai campi di gioco a lungo. Ora lo scozzese è il numero 49 nel ranking ed è in progressione dopo un’annata in cui ha potuto giocare con maggior continuità e ciò gli ha consentito anche di portare a casa successi importanti come quelli contro Tsitsipas e Kyrgios.

Per lui l’obiettivo è continuare la risalita, dimostrando di poter essere ancora capace di fare bene in un torneo importante. La prima prova sarà proprio a Melbourne contro Matteo Berrettini e il britannico gli lancia un messaggio di ‘sfida’: c’è un aspetto in particolare che lo rende felice.

Berrettini, Murray lo mette in guardia: il messaggio per l’italiano

Murray
Murray – Tennispress.it

Andy Murray è pronto alla sfida nonostante il sorteggio non sia stato dei più fortunati. “Si tratta di un tabellone molto duro, ma sento di essere in una forma migliore rispetto gli Slam dell’anno scorso. Sono preparato e credo di essere pronto a giocare contro i top player. Sono in grado di gestire la situazione in maniera migliore“.

Murray ha parlato in conferenza stampa, raccontando le sue sensazioni sulla sfida contro Berrettini: “L’ho già affrontato in tre-quattro occasioni dopo l’infortunio. Agli UsOpen e a Stoccard sono stati due match equilibrati e a Pechino ho vinto. Fisicamente oggi sto meglio – ha aggiunto – e spero di aver imparato qualcosa dalle sconfitte. Questo potrà aiutarmi nella prossima partita contro di lui“.

Entrando nel merito, il 35enne racconta di voler cambiare qualcosa nel suo gioco e di aver avuto la possibilità di lavorare su alcune cose oltre che aver fatto lavoro in palestra per migliorare la condizione fisica. Un lavoro che sta dando i suoi frutti se è vero che Murray afferma che “nelle ultime partite disputate ad Adelaide e in Scozia mi sono mosso meglio“. Questo lo fa ben sperare: “Solitamente quando mi muove meglio, riesco a giocare ed è questa la cosa che mi rende più felice“. Un avviso a Berrettini visto che in Australia ci sarà una superficie veloce e il movimento sarà fondamentale: “Non ho riflettuto molto su quello che mi è capitato negli ultimi anni, quando sono tornato a giocare. Non è il momento giusto per riflettere“.

Ora è tempo di dare il massimo e pensare a far sì che il suo gioco torni quello di una volta: “Quando sono entrato nel circuito, c’era Andre Agassi che ha smesso a 36 anni ed era in grado di esprimere un buon tennis nonostante i problemi fisici“. Un esempio per lui come lo sono stati anche Rafael Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer. Giocare bene dopo i trent’anni è possibile: “Cinque o sei anni fa non mi aspettavo di essere in grado di poter competere a certi livelli. Ora però è diventato normale vedere tennisti in grado di giocare bene dopo i 30 anni“.

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