Addio improvviso in Formula 1: “E’ tutta colpa loro”

L’annuncio dell’addio alla Formula 1 di questo personaggio molto noto e chiacchierato fa ancora discutere. Arrivano dichiarazioni che chiariscono questa intricatissima situazione interna.

Il mondo dei motori non piace a tutti gli appassionati di sport, ma certamente sono tanti coloro che seguono le vicende della Formula 1, che oltre alle gare ed ai piazzamenti dei piloti fa spesso discutere per alcuni decisioni tecniche che rendono elettrizzante il campionato mondiale.

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Addio in Formula 1 – Tennispress.it

Per esempio ancora oggi, a 13 mesi di distanza, si continua a parlare del discusso e contestato Gran Premio di Abu Dhabi 2021. Ovvero la gara in territorio arabo che assegnò di fatto il mondiale alla Red Bull di Max Verstappen.

Molti tifosi della Mercedes e di Lewis Hamilton hanno contestato quel GP, in particolare per le decisioni e le penalità messe in atto dall’allora direttore di gara, ovvero l’australiano Michael Masi. Quest’ultimo è divenuto un vero e proprio capro espiatorio del caos di un anno fa.

Il presidente FIA parla dell’addio di Masi: cosa c’è dietro la decisione dell’ex direttore di gara

Masi è personaggio che ha ottenuto pochi consensi tra il 2019 ed il 2021, ovvero durante il suo periodo come Race Director in Formula 1. Non è un caso se l’australiano ha in qualche modo dato l’addio a questo incarico subito dopo il discusso Gran Premio di Abu Dhabi.

Tante le critiche subite da Masi, nome che ancora aleggia sulla testa della F1. Anche perché i suoi successori, la coppia Wittich-Freitas, non ha convinto molti all’interno del paddock nella stagione 2022 conclusasi ormai poche settimane fa.

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Michael Masi – Tennispress.it

A parlare dell’addio anticipato di Michael Masi c’ha pensato l’attuale presidente FIA, Mohammed Ben Sulayem, in una conferenza stampa organizzata durante la Parigi-Dakar 2023. Si è tornato a discutere della decisione dell’ex direttore di Formula 1, con imputazioni ben precise.

“È stata anche una sua scelta – ha dichiarato Ben Sulayem – avevo parlato con lui all’inizio. Ci sono stati degli errori umani e sentivo che anche lui semplicemente non voleva più andare avanti con il suo ruolo a causa di tutto quello che aveva subito tramite i social media e il loro atteggiamento tossico. Ho parlato con lui ed è stato ingiusto anche per lui. La FIA lo ha sempre sostenuto. Anche io ho ricevuto delle minacce per sovvertire i risultati ma non le ho prese sul serio. Ora ci battiamo contro l’utilizzo tossico dei social media che influisce nostro sport. Sono convinto che se non prendiamo posizione adesso, potremmo scoprire che il danno sarà irreparabile per il nostro sport in futuro”.

Le decisioni contestate a Michael Masi

I motivi per cui la figura di Michael Masi è attualmente considerata una sorta di ‘spettro’ all’interno della Formula 1 sono molteplici. In particolare legati all’annata 2021.

Durante quel campionato, scandito dal feroce duello per il titolo tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, diverse sue decisioni lo hanno fatto oggetto di polemiche.

Ad esempio la sua decisione di esporre la bandiera rossa per riprendere la gara per un solo giro durante il Gran Premio d’Azerbaigian. L’impatto delle sue decisioni, culminò nel round conclusivo del campionato ad Abu Dhabi, con la decisione di utilizzare la safety car nel momento più delicato e decretare il successo mondiale di Verstappen solo con l’ultimo giro.

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