Berrettini lo ammette: lo fanno sempre per scaramanzia

Matteo Berrettini ha svelato un curioso retroscena della Nazionale italiana, attualmente impegnata nella fase finale di Coppa Davis.

La stagione di Matteo Berrettini non è stata certo facile. Il romano ha infatti subito diversi infortuni che lo hanno costretto a restare fermo ai box per diverso tempo a più riprese. Prima l’intervento alla mano e il conseguente stop di 3 mesi, poi il ritorno, la vittoria di Stoccarda e Queen’s e il Covid che gli ha impedito di difendere la finale di Wimbledon conquistata l’anno precedente.

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini (Ansa Foto)

Una volta tornato ci ha provato tra alti e bassi, raggiungendo la finale a Gstaad e i quarti allo US Open, per poi doversi nuovamente fermare a causa di un problema al piede rimediato a Napoli che ha compromesso il suo finale di stagione, compreso il tanto atteso impegno con la Nazionale azzurra in Coppa Davis.

Ciononostante, Matteo non ha rinunciato a Malaga per offrire il suo contributo da bordo campo dando sostegno ai suoi compagni di squadra. È una squadra affiatata la nostra e il risultato lo si è visto fin da subito, già da Bologna. Del resto, come raccontato dallo stesso “Berretto”, i ragazzi passano molto tempo insieme e hanno imparato a conoscersi bene.

Matteo Berrettini svela i “segreti” della Nazionale azzurra

Matteo Berrettini Filippo Volandri
Berrettini e Volandri (Ansa Foto)

In un’intervista riportata da Eurosport, il 26enne di Roma ha commentato così la sua esperienza di Malaga. “Prima di tutto sono a fare il tifo e a sostenere i ragazzi – le sue parole –. Poi cerco di dare anche qualche indicazione: ad esempio, con gli USA, avendo giocato più volte cotro Paul, Tiafoe e Fritz ho dato qualche suggerimento“.

Dunque, non solo sostegno, ma anche qualche consiglio su come affrontare gli avversari già incontrati in stagione per Berrettini ai suoi compagni. Poi, c’è l’aspetto dello spirito di squadra, su cui Volandri ha voluto puntare molto e che sta consentendo al team azzurro di ottenere buoni risultati. “Quando abbiamo cominciato questo percorso, Volandri ha messo in chiaro che il suo obiettivo era prima di tutto costruire un gruppo, uno spirito di squadra. Penso che la mia presenza oggi si inserisca in questo disegno più ampio” ha detto.

Nella stessa intervista, Matteo ha poi svelato alcuni “segreti” dei suoi compagni, come la musica che ascoltano nei prepartita. “La musica di sottofondo la sceglie Musetti, praticamente vive con la musica sempre accesa – racconta –. Poi non so come fa: è un 2002 e ascolta la musica degli anni Settanta. Ascolta certe cose che manco conoscevo“.

E quando possono socializzare giocano a carte: “Come socializzazione gli altri sono fissati con un gioco di carte che si chiama “sequence” mi pare“. Poi, Berrettini riprende il tema musica: “Per il resto non abbiamo un vero e proprio inno, forse una canzone che gli altri mettono per scaramanzia è “Notte prima degli esami”, che sarebbe in tema“. Sempre il romano ha poi spiegato come non abbiano “grossi riti scaramantici“. L’unico, vero, sarebbe quello “di sederci sempre negli stessi posti sugli spalti“.

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