Rublev strappa applausi: lo ha fatto di nuovo

Andrej Rublev protagonista alle ATP Finals di Torino: il tennista russo strappa applausi, lo ha fatto di nuovo

Abdrej Rublev è uno dei protagonisti delle ATP Finals di Torino. Il numero 7 al mondo è in piena corsa per le semifinali dopo aver vinto al debutto contro il connazionale Medvedev in tre set.

Rublev
Andrey Rublev © Ansa

Ora ad attenderlo c’è la sfida a Novak Djokovic che potrebbe già consegnargli il passaggio del turno in caso di vittoria. Una prestazione convincente quella di Rublev che dopo aver perso 7-6 il primo set, sciupando ben sette palle per aggiudicarsi il set, è riuscito a rimontare vincendo 6-3 il secondo e imponendosi poi al tie-break. Ma non è solo con i colpi in campo che il 24enne russo ha conquistato il pubblico di Torino.

Già prima del debutto aveva dato spettacolo in un allenamento con Nadal. I due erano stati protagonisti di un simpatico scambio di sfottò culminati con un ironico dito medio di Rublev allo spagnolo e nella ‘vendetta’ di quest’ultimo che ha finto di prenderlo per il collo. Ma è dopo il match con Medvedev che il numero 7 al mondo ha rilanciato un messaggio che aveva già dato a Dubai.

Rublev, nuovo messaggio per la pace

Andrey Rublev
Andrey Rublev © Ansa

Andrey Rublev dopo aver messo a segno il punto del match si è concesso all’immancabile messaggio sulla telecamere. Preso il pennarello, il russo ha voluto lanciare il suo appello alla pace.  “Pace, pace, pace, tutto quello di cui abbiamo bisogno” la scritta del tennista che è stata ripresa in tutto il mondo.

Non è la prima volta che il 25enne di Mosca si spende contro la guerra in corso in Ucraina. Già a Dubai, dopo la semifinale vinta con Hubi Hurkacz, ha voluto scrivere a favore di telecamere il suo appello contro la guerra: “No war please“. Un messaggio replicato ora a Torino dopo aver battuto il connazionale Medvedev. Ora Rublev è chiamato alla sfida con Djokovic, quindi all’ultima partita del girone contro Tsitsipas, sperando di arrivare fino in fondo: “Credo sia il caso di superare il turno e non fermarsi ai gironi“. Magari per lanciare un nuovo messaggio di pace.

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