Un giovane ha rivelato di aver vissuto un momento molto significativo con Federer, a cui ha riconosciuto un grande merito.
Di Roger Federer e dei campioni come lui, si dice che passino una volta ogni tantissimi anni. Perché si tratta di tennisti, ma anche di persone, di grande spessore, che in quello sport lasciano un segno, e lo proiettano in una dimensione diversa, influenzando tantissime persone.
Gli appassionati di certo, ma in primis forse i colleghi. E Federer ha lasciato tanto a molti di coloro che ha affrontato negli anni, o semplicemente incontrato. Il suo influsso positivo, ad esempio, continua a fare la differenza anche sulla crescita di alcuni giocatori che si stanno ritagliando il proprio spazio ora che lo svizzero ha annunciato il ritiro. L’ultima dimostrazione di tutto questo è quella di Jeffrey John – più semplicemente J.J. – Wolf, finalista all’ATP 250 di Firenze.
Federer e quei consigli preziosi ad un giovane: “Mi ha fatto venire voglia di continuare”
Grazie ai risultati in Toscana, il ventitreenne americano ritoccherà il suo best ranking in maniera evidente. Dopo il college alla Ohio State University, d’altronde, la sua crescita è stata esponenziale nel circuito Challenger. Di lui, però, si è cominciato a parlare in tutto il mondo a partire dallo US Open del 2020, quando superò anche le qualificazioni e si spinse fino alla sfida con Daniil Medvedev in terzo turno. Due mesi fa, poi, l’arrivo in Top-100, ed ora la grande soddisfazione della prima finale ATP.
Per la capigliatura ed il look in generale, molti lo paragonavano ad Andre Agassi. Ma nella realtà dei fatti Wolf è sempre rimasto umile, contando sui propri sforzi e sull’appoggio della sua famiglia, piena di sportivi (suo nonno è stato giocatore professionista di baseball ed allenatore in NBA).
La sicurezza nei propri mezzi non gli è mai mancata. Eppure, per consolidarla c’è sempre bisogno di tempo. Ed in questo percorso, come lui stesso ha raccontato, anche Federer ha avuto un peso non indifferente. L’aneddoto risale ad un giorno d’estate del 2018, quando Wolf (impegnato nelle qualificazioni del Masters 1000 di Cincinnati) ebbe la possibilità di svolgere una sessione di allenamento insieme al 20 campione Slam.
“Ero molto nervoso, è uno dei miei idoli. Abbiamo palleggiato per circa un ora, ma poi ci siamo seduti e abbiamo parlato per 30-40 minuti. È stata una piccola chiacchierata, con un po’ di consigli su tutto. Ha avuto un significato enorme per me. Ho avuto una conversazione normalissima con una persona straordinaria. È un ragazzo normale che ha fatto cose fuori dal comune. È così umile,” ha concluso, “mi ha fatto venire voglia di continuare a lavorare ed averlo come modello”.
Parole che sono un’altra prova tangibile di quanto Federer si sia speso nello sviluppo dei nuovi tennisti, per quanto possibile (data la sua posizione di avversario). Ed anche del fatto che, col suo incredibile carisma, tutti quanti vorrebbero dei consigli da una persona così esperta sul campo e così sensibile nei rapporti umani.