Di fronte al suo quarto successo stagionale virgola in secondo in una settimana dopo quello di telaviv, Novak Djokovic parla di nuovi obiettivi da raggiungere
Molti, molti anni fa, quando la televisione era ancora in bianco e nero e la pubblicità era quasi una forma d’arte cinematografica, c’era un carosello che aveva per protagonista il Adolfo Celi, grande maschera del teatro e del cinema italiano famoso nel ruolo del professor Sassaroli in “Amici Miei”, o nei panni del perfido Brooke in “Sandokan”
Celi, alla ricerca di un elettrodomestico non era mai soddisfatto, alla ricerca del prodotto perfetto. Il venditore lo incalzava: “Ma lei è incontentabile”…. Sempre… rispondeva Adolfo Celi.
Djokovic, l’incontentabile
É quello che si percepisce dalle ultime dichiarazioni di Novak Djokovic che sta riprendendosi solo in questa fase conclusiva della stagione quello che gli è mancato per gran parte dell’anno. Dopo le polemiche legate all’Australian Open e alla decisione del serbo di rinunciare a tutta la stagione americana e a Flushing Meadows, Djokovic ha conquistato 750 punti pesanti nella classifica ATP tra Tel Aviv e Astana. La sua qualificazione alle Finals di Torino, ormai, è certa.
“Voglio finire al meglio, e ricominciare…”
Commentando la sua vittoria in Kazakistan, tuttavia, Djokovic ha confermato la sua intenzione di non fermarsi qui: “Ora che ho recuperato la mia miglior condizione ora che mi sento finalmente in pieno controllo, voglio andare avanti quanto più possibile, giocare ovunque sia possibile. Ovviamente per vincere”.
Da ieri Djokovic è ufficialmente alle ATP Finals di Torino di diritto avendo vinto uno Slam ed essendo ormai aritmeticamente nella Top 20 di fine anno. Il serbo raggiunge così nel torneo più ricco della stagione Alcaraz, Nadal, Ruud e Tsitsipas che ieri ha battuto in due set ad Astana conquistando il suo 90esimo trofeo in carriera.
A 35 anni il suo bilancio è ancora in divenire: “Sono un competitivo, lo sono sempre stato, soprattutto con me stesso. Sono soddisfatto ma mai abbastanza. Il mio obiettivo è sempre fare il massimo. In questo momento sento che posso ancora migliorare, che c’è ancora altro da fare. Ho 35 anni, e li sento tutti. Ma l’esperienza in molte partite mi viene incontro. Voglio chiudere bene la stagione, e pensare alla prossima recuperando tutto il tempo perduto”.
Al momento Djokovic non ha ancora alcuna garanzia di poter giocare l’Australian Open perché il suo visto è sospeso. Ma negli ultimi giorni il governo australiano sembra avere aperto uno spiraglio per lui e per tutti gli sportivi che hanno scelto di non vaccinarsi e il cui accesso nel paese era stato bloccato.