Tennis, un big si scaglia contro l’ATP: “È ridicolo…”

Da parte di un Top-20 è arrivata una dura critica nei confronti dell’ATP e di un’iniziativa poco apprezzata per Cincinnati.

Quella in corso a Cincinnati, si sta rivelando un’edizione molto travagliata per le diverse polemiche degli ultimi giorni. È stata attaccata l’organizzazione del torneo per la scelta di posticipare a martedì la sfida tra Serena Williams ed Emma Raducanu. Ma prima ancora, durante le qualificazioni, c’era stato l’episodio controverso della tifosa allontanata da un match tra due giocatrici russe a causa di una bandiera ucraina troppo grande secondo le norme del torneo in Ohio.

Tennis, un big si scaglia contro l'ATP: "È ridicolo..."
Tennis, un big si scaglia contro l’ATP: “È ridicolo…” (Foto Instagram)

Ora, mentre il torneo si avvicina alla sua fase calda, è arrivata una critica molto diretta all’ATP da parte di un Top-20 del ranking maschile. Sotto la lente d’ingrandimento, infatti, è finito un esperimento deciso dall’ATP, che i giocatori non sembrano digerire. E così, dopo la bocciatura di Nick Kyrgios qualche mese fa, ora anche Taylor Fritz non si è risparmiato nel criticare la nuova regola.

Tennis, attacco all’ATP da un Top-20: la regola non piace

Tennis, attacco all'ATP da un Top-20: la regola non piace
Tennis, attacco all’ATP da un Top-20: la regola non piace (Foto Instagram)

Il Masters 1000 di Cincinnati, per l’ATP rappresenta una tappa importante nel testare la nuova norma relativa al “coaching”. Quest’ultimo, infatti, non viene punito a Cincinnati, dando la possibilità ai giocatori di ricevere istruzioni durante la partita senza il classico controllo del giudice di sedia. Un esperimento voluto dai vertici del circuito per capire se la regola potrà essere introdotta definitivamente nel codice.

Ma per molti giocatori, la chance di confrontarsi con il proprio allenatore va contro la natura del tennis. L’aveva detto anche Kyrgios, e l’ha ribadito Fritz, campione in carica del torneo di Indian Wells: Non ho parlato con Mike (Russell, il coach) e lui non ha parlato con me da quando il coaching è permesso. È una regola stupida.

“Perché vogliamo renderlo uno sport non individuale?”, si è chiesto l’americano. “Una parte importante del tennis, per me, è il fatto che sia un qualcosa di mentale ed allo stesso tempo di fisico. Ed una parte importante è il fatto che tu debba risolvere le cose da solo sul campo”, ha detto Fritz, vittorioso proprio contro Kyrgios per 6-3 6-2, così da conquistarsi un posto negli ottavi di finale del Western&Southern Open.

Credo sia ridicolo che tu possa permetterti di non essere presente mentalmente, di non essere bravo dal punto di vista analitico, nel risolvere le cose e nell’elaborare strategie e che tu possa quindi avere qualcuno che ti dica cosa fare. Lo odio, ha concluso il numero 13 del mondo. Un’altra voce autorevole che dunque respinge, in qualche modo, un tentativo particolare di innovare il tennis da parte dell’ATP.

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