Alcaraz ripercorre le orme di Nadal, ma non solo per precocità: il murciano sta infatti rivoluzionando il circuito con i numeri in risposta.
Giocando da numero 2 del seeding al Masters 1000 di Montreal, Carlos Alcaraz avrà un’occasione importantissima. Con l’assenza di Rafael Nadal dalla rassegna canadese, infatti, il classe 2003 di Murcia potrebbe accorciare ulteriormente il divario tra lui ed il 22 volte campione Slam nella Race per il 2022. Attualmente, Nadal (5620) è avanti di 1350 punti sul connazionale, che però potrebbe farsi sotto in maniera prepotente andando avanti nel torneo in Quebéc.
I due, in questa stagione, si sono affrontati in due occasioni, vincendo una volta per parte. Ma in generale vengono accostati molto spesso, con paragoni derivanti anche dalla precocità e dal fatto che – in ogni caso – un giorno Alcaraz prenderà il testimone di Nadal come tennista più forte di Spagna.
Per ora, il più vecchio dei due sa ancora il fatto suo, e non a caso ha trionfato sia all’Australian Open che al Roland Garros. Ma l’allievo di Juan Carlos Ferrero cresce costantemente. E come segnala Patrick Mouratoglou, in questa stagione il diciannovenne sta insidiando fortemente Nadal in una fase del gioco in cui spesso è stato il migliore, statisticamente, negli ultimi 17 anni.
Alcaraz, che numeri in risposta: fa anche meglio di Nadal
Insieme a Novak Djokovic in primis, infatti, il trentaseienne si è spesso alternato al primo posto anche come giocatore più efficiente alla risposta. Ed in particolare, in questa stagione, Nadal è ancora una volta il giocatore con le migliori statistiche, tra le quali anche la percentuale più alta di break messi a segno, il 33,5%.
Tuttavia, ha segnalato Mouratoglou, Alcaraz già adesso ha cominciato ad avvicinarsi al rivale, superandolo in alcune curiose statistiche che rivelano quanto sia pericoloso in risposta. Il numero 4 ATP, d’altronde, ha vinto nel 2022 il 51% dei giochi in risposta iniziati vincendo il primo punto. E da questo punto di vista, fa assolutamente meglio di chiunque, perché la media del resto dei giocatori si attesta al 38,5%.
Le capacità di entrambi in risposta si vedono soprattutto sulla terra rossa. Ma quel che sorprende di Alcaraz è che, nonostante i 19 anni, abbia già la lucidità per variare la propria posizione senza perdere le misure del campo, un po’ come Nadal quando è intento a togliere i punti di riferimento al servitore avversario.