Matteo Berrettini non lo nasconde: ha preferito fare ben altro

Dopo la rinuncia a Wimbledon, Matteo Berrettini figura tra i giocatori in tabellone del torneo ATP 250 di Gstaad, in Svizzera.

Matteo Berrettini è ormai pronto a ripartire da Gstaad, dove sarà tra i protagonisti del torneo sia nel singolare che nel doppio insieme a suo fratello Jacopo. Il romano arriva da un periodo non semplice, caratterizzato dalla sofferta rinuncia a Wimbledon.

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini (Ansa Foto)

Per lui, si è trattata di una grandissima delusione, dal momento che si presentava a Church Road da favorito insieme ai “soliti” Djokovic e Nadal dopo i successi di Stoccarda e Queen’s, ottenuti peraltro al rientro dopo il lungo stop di 3 mesi a causa dell’intervento alla mano destra.

Insomma, era tutto perfetto fino a quel momento e, poi, la scoperta della positività al Covid che gli ha impedito di scendere in campo all’All England Club, soltanto “assaggiato” per il primo allenamento della storia sul campo centrale.

In un recente incontro con la stampa italiana, Berrettini ha raccontato le sensazioni provate in quei momenti, ammettendo di non essere riuscito a seguire interamente lo Slam londinese.

Matteo Berrettini: “Facevo fatica a guardarlo”

Matteo Berrettini
Berrettini (Ansa Foto)

Facevo fatica a guardarlo i primi giorni – ha ammesso –. Certo, essendo tutto il giorno in camera con il telefono sempre con me, seguivo i risultati. Ho visto qualcosa verso la fine del torneo, però non sono un grande appassionato di tornei quando non li gioco io“. Insomma, non un periodo semplice per Matteo che ha voluto distrarsi per cercare di non pensare alla chance sfumata di giocarsi il titolo dei Championships.

Ho finito Peaky Blinders, ho visto qualche film – ha proseguito –. Ho letto poco, mi serviva qualcosa che mi distraesse e non che mi concentrasse. Ho ricevuto tanti messaggi di persone che hanno rosicato con me e forse anche di più“.

In definitiva, per il due volte campione del Queen’s è stata una delusione talmente forte che ha preferito isolarsi da tutto ciò che lo circondava: “Non ero nel mood di vedere persone, volevo restarmene per conto mio“.

Adesso, però, c’è un obiettivo da raggiungere, molto complicato ma ancora non del tutto impossibile. “Ho tanta motivazione, rabbia agonistica per quello che un po’ mi è stato tolto quest’anno – ha dichiarato –. La stagione è ancora lunga e Torino resta un obiettivo“.

Fondamentali, a questo proposito, saranno i prossimi impegni a cui parteciperà. Oltre a Gstaad, Berrettini sarà presente in campo in occasione del torneo di Kitsbuhel (dal 25 al 30 luglio), per poi concentrarsi sulla stagione su cemento con i Masters 1000 di Montreal e Cincinnati e lo US Open, con quest’ultimo in programma dal 29 agosto all’11 settembre.

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