Australian Open, Djokovic non dimentica: l’annuncio ufficiale sul prossimo anno

Djokovic è tornato a parlare di quanto successo all’Australian Open, dimostrando di avere già le idee chiare per l’edizione del 2023.

L’ultimo Australian Open è passato alla storia per la querelle relativa alla questione vaccino che ha visto opposto il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, al governo australiano. Dopo la sua espulsione, il serbo non ha potuto difendere il titolo che ha già vinto nove volte, e così Rafael Nadal si è imposto, superandolo anche nel computo dei Grand Slam vinti, a quota 21.

Australian Open, Djokovic non dimentica: l'annuncio ufficiale sul prossimo anno
Australian Open, Djokovic non dimentica: l’annuncio ufficiale sul prossimo anno (Ansa)

A quasi cinque mesi dall’accaduto, Djokovic è tornato a parlare degli eventi per i quali è finito su tutti i giornali, anche non sportivi. In un commento di estrema lucidità, il 35enne di Belgrado ha peraltro annunciato quali siano i suoi piani in merito alla prossima edizione dell’Open d’Australia, un torneo in cui ha scritto la storia più di tutti.

Australian Open, l’annuncio di Djokovic per il prossimo anno

Australian Open, l'annuncio di Djokovic per il prossimo anno
Australian Open, l’annuncio di Djokovic per il prossimo anno (Ansa)

La questione chiave riguarda il suo visto, che gli è stato negato per via della sua mancata vaccinazione al COVID-19. Perché in seguito alla causa persa contro il governo australiano, solitamente, scatta un ban di tre anni, che permetterebbe a Djokovic di tornare nella terra dei canguri solo nel 2025.

Ma il 20 volte campione Slam è consapevole della propria situazione, ed ha espresso un suo desiderio, senza alcun rancore: Non so se il visto sarà ripristinato e se potrò giocare in Australia. Mi piacerebbe moltissimo”. Poi ha anche aggiunto: “È successo quel che è successo, ma amerei avere la possibilità di tornarci, perché è il Grand Slam in cui ho avuto più successo nella mia carriera”.

Infine, Djokovic ha parlato di due questioni delicate. In attesa di conoscere il proprio destino, infatti, in Australia è stato nel centro detenzione per gli immigrati per circa una settimana: “Se gli eventi che mi hanno visto coinvolto hanno dato visibilità alle difficoltà che si vivono in quel posto, sono contento: ci sono persone che vivono lì da nove anni”.

Sul suo ex allenatore Boris Becker, condannato a due anni e sei mesi in Inghilterra per bancarotta, è stato invece molto più breve, ma ugualmente incisivo: Non ho parole, mi spezza il cuore che una persona a cui voglio bene passi quello che lui sta passando, è anche una leggenda del nostro sport”.

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