Ferrari, tifosi impietriti: ha detto No

La storia della Formula 1 e della Ferrari avrebbe potuto essere molto diversa, ma quella risposta negativa ha cambiato tutto

Una rincorsa continua, in casa Ferrari è così dall’inizio della stagione. Mesi di delusioni continue, interrotti da rari sprazzi come quelli nel weekend di Baku, e la sensazione di un progetto come la SF-23 che non poteva crescere.

Adrian Newey no alla Ferrari
No definitivo alla Ferrari (Ansa) – Tennispress.it

In effetti è stato così, ma a Maranello nessuno ha dormito. La monoposto, nata ancora con la vecchia gestione, è stata aggiornata in diverse delle sue componenti, a partire dalle ali e dal fondo. C’è stato bisogno di tempo per capire in quale direzione andare, opposta a quanto fatto fino ad allora.

Dopo la pausa estiva, a Monza prima e ancora di più a Singapore con la vittoria di Carlos Sainz, i segnali sono stati chiari. E lo stesso anche a Suzuka nonostante per Charles Leclerc sia arrivato soltanto un quarto posto finale.

Intanto però il progetto della Ferrari 2024 che, per il momento, ha solo la sigla 676, è quasi pronto. Il nuovo fondo che ha debuttato a Suzuka è stato l’ultimo aggiornamento importante per questa stagione e non ne arriveranno altri sostanziosi. Ma tanto basta per immaginare un futuro diverso dal presente, ancora di più perché Fred Vasseur sta facendo compagna acquisti tra gli ingegneri e i tecnici di altri team.

In realtà almeno fino al GP delle Americhe ad Austin arriveranno componenti nuovi sulla monoposto, prove tecniche in vista di quello che succederà il prossimo anno. Tutto da provare in pista e nella galleria del vento, per capire se finalmente sia la strada giusta per uscire dalla mediocrità del momento.

Ferrari, tifosi impietriti: quel no ha cambiato tutta la storia della Formula 1

Lo sport è fatto di cicli e di porte girevoli. A Maranello l’ultimo vero ciclo vincente è stato quello messo in piedi da Jean Todt e Ross Brawn ancora prima che arrivasse Michael Schumacher per finalizzare tutto il lavoro.

In realtà però il passato, così come il presente, poteva essere molto diverso per merito di una figura chiave che, in realtà, i cancelli di Maranello non li ha mai attraversati. Stiamo parlando di Adrian Newey, uno degli ingegneri più innovativi nella storia della Formula 1.

Adrian Newey no alla Ferrari
Adrian Newey resta fedele alla Red Bull (Ansa) – Tennispress.it

Intervistato sul podcast “Beyond The Grid”, ha ricordato che già quando lavorava nel mondo delle Indy Car era stato contattato dalla Ferrari. Era il 1993, l’offerta era anche molto vantaggiosa e lui era andato a parlare con Todt che, già all’epoca, stava pensando all’ingaggio di Michael Schumacher.

Newey però ha rifiutato la proposta. Una seconda volta, il geniale ingegnere Red Bull è stato contattato dalla Ferrari quando è iniziata l’era dei regolamenti con i motori turbo ibridi. “In quel caso le mie discussioni nel 2014 con la Ferrari erano solo dovute alla frustrazione. Non volevo davvero andarmene dalla Red Bull, ma ci trovavamo in una situazione in cui la Renault non ci aveva consegnato un motore turbo ibrido competitivo”.

Insieme a Christian Horner ed Helmut Marko andarono negli uffici di Carlos Ghosn,  allora CEO della Renault, per sollecitarlo. Ma lui rispose che la Formula 1 non era il suo principale interesse e quindi la Red Bull non era il primo dei suoi pensieri. Poi però il caso è rientrato e lui decise di rimanere alla base. Un no, il suo, che ha cambiato, di fatto, la storia di due team.

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