Lutto nello sport italiano, muore una vera e propria icona

Il mondo dello sport piange la scomparsa di un’icona, un uomo che ha reso le discipline prima considerate “minori” più importanti e seguite.

Ci sono uomini che possono cambiare la storia dello sport in un Paese. Personaggi talmente importanti, che hanno un impatto così forte, da riuscire, con il loro lavoro e la loro passione, a creare un seguito mai visto prima anche per discipline che in precedenza erano considerate di nicchia o “minori”.

Lutto morte Carlo Gobbi
Lutto nel mondo dello sport, se ne va un decano del giornalismo – Tennispress.it

È stato questo il caso di Carlo Gobbi, il decano per eccellenza del giornalismo sportivo italiano, scomparso nella notte tra il 20 e il 21 settembre 2023, all’età di 82 anni, nella sua casa di Modena, dopo una lunga battaglia contro una malattia. Ad annunciarlo il figlio, Raimondo, con un post su Facebook.

Nato a Valona, in Albania, Carlo è cresciuto a Cesenatico, comune della riviera romagnola al quale è stato legato per tutta la vita. La sua è stata una carriera senza pari, volta alla crescita e alla valorizzazione non solo di quelli che, con una definizione che lui odiava, venivano precedentemente definiti “sport minori”, ma anche degli atleti e dei grandi campioni di questi sport che, se non fosse stato per lui, non avrebbero mai avuto la considerazione che avrebbero meritato.

Scomparso Carlo Gobbi, decano del giornalismo: il cordoglio dello sport italiano

In oltre quarant’anni di onorata e straordinaria carriera, in particolare nella redazione de La Gazzetta dello Sport, Carlo Gobbi ha contribuito in modo decisivo a far conoscere e apprezzare sport come il rugby, la pallamano, l’hockey su ghiaccio, la ginnastica o il judo. La sua grande passione era ed è sempre rimasta la pallavolo. Ha raccontato ben 6 edizioni dei Mondiali e 15 degli Europei di volley, oltre a ben 7 Olimpiadi, che lo rendono tra i giornalisti più presenti nella storia della manifestazione.

Presidente onorario della ASD Volley Cesenatico dal 2015, dopo esserne stato direttore tecnico fin dagli anni ’60, e primo giornalista ad essere inserito nella Hall of Fame della pallavolo italiana, nel 2019, il suo contributo alla crescita e alla diffusione dello sport nel nostro Paese è stato inarrivabile.

Il presidente della Federvolley Giuseppe Manfredi ha voluto ricordarlo con parole piene di stima ed affetto. “Abbiamo perso un grande giornalista e una grandissima persona. Carlo è stato un punto di riferimento per la pallavolo ed è anche grazie al suo lavoro e al suo racconto delle imprese Azzurre se oggi lo sport ha il seguito che abbiamo visto agli ultimi Europei. Tutto il mondo della pallavolo deve ringraziare Carlo, che ha dimostrato fino all’ultimo la sua passione per la nostra disciplina”. 

Altri messaggi di cordoglio sono arrivati da tutto il mondo dello sport, e in particolare dai tanti giornalisti ai quali ha insegnato, direttamente o indirettamente, e ha trasmesso la sua passione e la sua etica del lavoro.

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