Rivoluzione a Wimbledon: sarà “in campo” per la prima volta

La 136esima edizione del torneo più antico del mondo riserva una clamorosa novità: di cosa si tratta

Non c’è nulla da fare, Wimbedon è Wimbledon. Il Major più prestigioso, nonchè quello più antico, sta riservando negli ultimi anni una sorpresa dietro l’altra. Dapprima l’idea di aggiungere una copertura al tetto del Centrale, per consentire la disputa dei match anche in condizioni piovose, già di per sè abbastanza frequenti intorno alla Capitale inglese.

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Wimbledon, clamorosa novità nell’edizione 2023 (LaPresse) – Tennispress.it

Passiamo poi al 2022, l’anno in cui gli organizzatori del torneo londinese hanno preso la storica decisione, osteggiata senza successo dall’ATP, di non far partecipare tennisti e tenniste russi o bielorussi alla kermesse. L’invasione del paese guidato da Vladimir Putin ai danni dell’Ucraina non era stata ritenuta tollerabile dai massimi vertici dei Championships che, nella loro delibera, erano stati appoggiati dal Governo inglese.

Le altre novità che rendono ancor più unico il mitico torneo sull’erba sono più attuali. Da quest’edizione, ad esempio, si è deciso di aumentare il montepremi totale fino alla soglia record di 44,7 milioni di sterline. Ma non è finita qui. Anzi.

Wimbledon, in arrivo una novità rivoluzionaria

Tutti i video con gli highlights di ogni incontro che si disputerà sui campi inglesi nell’edizione del 2023 – da quelli di singolare maschile per finire coi match di doppio misto – saranno commentati non da una voce umana, bensì dall’Intelligenza Artificiale.

La svolta, di proporzioni ancora sconosciute, è propedeutica all’utilizzo futuro del commento, anche quello prettamente tecnico, perfino delle partite in diretta. Ovviamente non prima di aver verificato il funzionamento, nonchà il gradimento in termini di audience, di questo primo rivoluzionario passo.

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Djokovic e Kyrgios i finalisti della scorsa edizione di Wimbledon (Ansa) – Tennispress.it

Probabilmente la notizia non sarà stata accolta favorevolmente da tutti i nostalgici del commento dal vivo, legato magari sempre alla stessa voce familiare. In Italia, ad esempio, fu abbastanza traumatico, per tutti gli appassionati che non si erano persi fino a quel momento nemmeno un 15 di ogni edizione del torneo, rinunciare alla voce e alla competenza di un Rino Tommasi, di un Gianni Clerici, o di un Ubaldo Scanagatta su Tele+ o Sky.

Per adesso, ma i cambiamenti corrono più velocemente delle nostre previsioni, le ‘macchine’ sostituiranno gli umani solo nel resoconto filtrato delle partite disputate. E come tale, il commento in differita potrà essere preventivamente ‘pulito’. La nuova sfida della diretta stimola però non poco la fantasia degli organizzatori e, forse, anche del pubblico.

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