Era tra i più bravi a Tennis, ora gioca nel Milan: il retroscena è sorprendente

E’ stato uno dei colpi del calciomercato estivo, ma il suo presente avrebbe potuto essere il tennis: la rivelazione su Charles De Ketelaere

Dal calcio al tennis è un passaggio quasi naturale. Sono molti gli ex calciatori che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, decidono di dedicarsi alla racchetta (oggi soprattutto padel), ovviamente a livello amatoriale. Vale naturalmente anche il contrario, con diversi tennisti che riescono a cavarsela anche con il pallone tra i piedi.

Milan
Milan (Ansa Foto)

Ma c’è anche chi ha fatto fortuna con il calcio, ma avrebbe potuto diventare un tennis professionista. Un esempio arriva dalla rosa del Milan dove c’è chi è andato vicino a diventare un tennista. In estate è stato uno degli acquisti più costosi della nuova era rossonera, in campo sta faticando ad adattarsi al calcio italiano, ma Charles De Ketelaere avrebbe potuto tranquillamente scegliere il tennis al posto del pallone.

Da adolescente, fino all’età di 15 anni, il trequartista belga si divideva proprio tra calcio e tennis e, stando a quanto detto da chi è vicino a lui, era capace di eccellere anche sotto rete con racchetta in pugno. Poi è arrivato ovviamente il momento della scelta e la passione per il pallone ha preso il sopravvento.

De Ketelaere tennista mancato: era tra i più bravi

De Ketelaere
Ketelaere © Ansa

De Ketelaere stesso ha raccontato con alcune dichiarazioni la sua esperienza nel tennis, svelando le sue arrabbiature per le decisioni arbitrali: “Odiavo quando chiamavano la palla fuori anche se era dentro: lasciavo il campo e andavo via“.

Un comportamento che racconta di un lato del carattere che il trequartista belga non mostra anche sul rettangolo verde di San Siro, ma che è confermato anche da chi lo ha spinto a intraprendere la carriera da calciatore e non quella da tennista. “A scuola era impegnato sempre – spiega van de Velde, il suo scopritore, in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ -: tra i cinque e i sei giorni di sport ogni settimana. Era impossibile andare avanti. A tennis era tra i più bravi: girava il Belgio per fare i tornei“.

Con il pallone tra i piedi però aveva un talento particolare ed è così che Birger Van de Velde convinse la madre a farlo dedicare soltanto ad uno sport, il calcio.

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