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Ranking ATP, novità clamorosa al vertice: non succedeva dal 2000

A 22 anni dall’ultima volta, il ranking ATP vivrà uno scenario unico a partire dalla settimana prossima, con cambiamento importante.

Negli ultimi tempi, la classifica ATP sta regalando tante prime volte. Su tutte, in primis, c’è quella conseguente alla finale dello US Open, che ha portato Carlos Alcaraz a diventare il più giovane numero 1 della storia. Seguito nella graduatoria dal finalista di Flushing Meadows, Casper Ruud, anch’egli al suo best ranking.

Ranking ATP, novità clamorosa al vertice: non succedeva dal 2000 (Ansa)

In questo periodo di ricambio generazionale sempre più evidente, però, le novità non sono finite. E con quei veterani che ancora resistono come Rafael Nadal e Novak Djokovic, si creano degli incroci davvero impensabili. Da lunedì, quindi, il ranking ATP tornerà ad una particolare “condizione” che non si verificava dall’ormai lontano 2000.

Ranking ATP, record al vertice: sarà la prima volta dai tempi Sampras e Agassi

Ranking ATP, record al vertice: sarà la prima volta dai tempi Sampras e Agassi (Ansa)

Il circuito si prepara all’ultima fase della sua stagione, sul cemento indoor. Ed il calendario ha portato ad una vera e propria divisione del tour, con impegni in Asia contemporanei a quelli in Europa. Nell’ATP 500 di Astana, ad esempio, si rivedrà anche Alcaraz, per un campo di partecipazione che include anche Djokovic.

Il murciano, anche per la prossima settimana, è sicuro di restare al numero 1. Così, per il suo paese, potrà festeggiare un evento più unico che raro. Con la sconfitta nei quarti di finale all’ATP 250 di Seoul, infatti, Ruud verrà scavalcato, alla seconda piazza da Nadal.

Così, per la prima volta dal 2000, i primi due giocatori al mondo saranno due connazionali. L’ultima nazione a riuscirci furono – ovviamente – gli Stati Uniti. A quei tempi, d’altronde, i migliori tennisti del mondo erano Pete Sampras ed Andre Agassi. Ora, però, sono due nati in Spagna, per un traguardo dall’enorme valore simbolico.

La differenza di 17 anni tra Nadal ed Alcaraz, difatti, è anche segno del trionfante ricambio per quanto riguarda lo sport spagnolo, che grazie al nuovo numero 1 spera di sentire meno la mancanza – un giorno – di quello che è il miglior sportivo nella storia del paese, oltre che primatista (al momento) per numero di Major vinti, a quota 22.

Samuele Diodato

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