Djokovic “tradito” dalla sua Serbia: la frase scatena le polemiche

In attesa di notizie dagli Stati Uniti, parole inaspettate sono arrivate dalla Serbia riguardo ad alcuni atteggiamenti di Novak Djokovic.

In Serbia, la figura di Novak Djokovic è assolutamente indiscutibile. Al ritorno in patria dopo il settimo successo a Wimbledon, il trentacinquenne di Belgrado è stato accolto come un vero eroe. Ed anche negli Stati Uniti, i suoi stessi compatrioti lì residenti stanno facendo pressione affinché il numero 6 del mondo possa partecipare al prossimo US Open.

Djokovic "tradito" dalla sua Serbia: la frase scatena le polemiche
Djokovic “tradito” dalla sua Serbia: la frase scatena le polemiche (Ansa)

A tenere banco, infatti, è la questione relativa alle scelte di Djokovic riguardo alla vaccinazione contro il COVID-19. Ma non tutti condividono con il 21 volte campione Slam. E tramite Twitter è arrivata una frase davvero sorprendente che come bersaglio ha proprio il campionissimo serbo.

Djokovic, accuse dalla Serbia: il tweet che fa discutere

Djokovic, accuse dalla Serbia: il tweet che fa discutere
Djokovic, accuse dalla Serbia: il tweet che fa discutere (Ansa)

Qualche giorno fa, la discussione su Djokovic si è accesa in seguito alle parole di Vesna Pesic, politico serbo che – evidentemente – non ha difeso la scelta del giocatore di proteggere il proprio corpo restando senza vaccino. Quindi la donna si è lasciata andare anche una chiara provocazione: “Sembra che le piramidi in Bosnia non l’abbiano aiutato”.

Una visione delle cose che poi Pesic ha spiegato anche in maniera più precisa: “Non è stupido, è solo ineducato perché non fa altro che colpire palline dall’età di sei anni. Non è un peccato, ha avuto molto successo. Neanche io posso mettermi a combattere con loro”, ha concluso rispondendo ad un fan.

Un atteggiamento inaspettatamente duro, se si pensa al fatto che si tratti di un connazionale amatissimo. Che per propria scelta ha messo a rischio la carriera, spaccando l’opinione pubblica, destinata a dividersi anche in questa settimana. Dagli Stati Uniti – infatti – si aspettano notizie riguardo ai viaggiatori dall’estero, gli unici ancora obbligati al vaccino per entrare nel paese: soltanto un cambiamento di tale norma permetterebbe a Djokovic di esserci a Flushing Meadows.

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