È morto un simbolo dello sport italiano: lacrime nel nostro paese

Uno dei più grandi simboli dello sport italiano del Novecento ci ha lasciato: lascia un vuoto incolmabile

Quando una persona che ha dato tantissimo al mondo sportivo italiano e mondiale ci lascia provoca un vuoto incolmabile e difficile da riempire.

Lutto nel giornalismo italiano
Lutto nel giornalismo italiano, ci lascia un grandissimo – Tennispress.it

Se parliamo poi di un professionista che nel corso della sua carriera ha avuto la capacità di saper fare il proprio mestiere come pochi altri, allora quel vuoto diventa ancora più profondo. È notizia delle ultime ore della scomparsa di un giornalista che ha vissuto e raccontato mille vite, che nel corso della sua lunghissima carriera ha segnato generazioni di cronisti sportivi e di giornalisti amanti del linguaggio e della comunicazione. Descrivere insomma in poche parole un talento del genere è difficile nonché impossibile da fare.

Gianni Minà, morto lo storico giornalista

Stiamo parlando ovviamente di Gianni Minà, celebre giornalista, documentarista, scrittore, conduttore e autore televisivo, che ha segnato il modo di fare giornalismo come pochi altri nel nostro paese. È morto all’età di 84 anni. “Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiacaNon è stato mai lasciato solo ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”: recita così il breve post che la famiglia del giornalista ha pubblicato su Facebook.

Minà era sposato con la sceneggiatrice Ludovica Macchietti da cui aveva avute due figlie. Aveva cominciato a lavorare nell’ambito giornalistico nel 1959 presso la redazione di Tuttosport, mentre la sua carriera televisiva ha spiccato il volo nel 1981 grazie alla conduzione di Blitz. Nel corso della sua carriera ha scritto per Repubblica, il Manifesto e il Corriere della Sera.

Gianni Minà, commozione per la morte del giornalista
Gianni Minà, un simbolo del giornalismo sportivo (LaPresse)

Gianni Minà era un professionista a tutto tondo, unico nel suo settore, che ha saputo, sfruttando al meglio la forza del linguaggio, entrare nelle case degli italiani mediante una comunicazione onesta e semplice, in grado di catturare l’attenzione dei telespettatori che lo hanno ricordato, con grande commozione, con un profluvio di messaggi sui social.

Memorabili le interviste realizzate a personaggi del calibro di Diego Armando Maradona (incontrato e intervistato più volte nell’arco della sua carriera), Fidel Castro, Muhammed Alì, Massimo Troisi, Pino Daniele, Franco Battiato, Sergio Leone e Robert De Niro (incontrati entrambi nel set di ‘C’era una volta in America’, celebre pellicola con protagonista il divo italo-americano). In ambito tennistico, indimenticabile l’intervista in campo ad Adriano Panatta nel corso della finale degli Internazionali d’Italia ’76 contro Vilas al Foro Italico di Roma.

E’ stato un grandissimo, Gianni Minà. Non sarà dimenticato.

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